Un tempo era praticamente impossibile effettuare questo intervento chirurgico ma oggi la riprotesizzazione di anca non presenta eccessivi problemi.
Avviene quando per diversi motivi, a volte riconducibili al materiale protesico usato, altre volte per un'avanzata usura dell'osso dove si è posizionata la protesi, altra volte ancora per incidenti di diversa natura, il chirurgo deve reinnestare la protesi.
Oggi nelle strutture di riferimento del servizio sanitario nazionale la riprotesizzazione di anca viene effettuata con una chirurgia mininvasiva e con materiale protesico di ultima generazione.
Prof. Pipino: "La riprotesizzazione di anca viene effettuata ogni volta che il sistema impiantato va incontro a fallimento. Questo fallimento lo potremo avere in maniera primitiva causato dall'usura o in maniera secondaria in seguito a traumi o fratture dell'impianto stesso."
Si parla allora di materiali biocompatibili, ma cosa vuol dire?
Prof. Pipino: "Si intendono tutti quei materiali caratterizzati da sostanze che vengono riconosciute dal corpo umano come self, pertanto non innescano un processo autoanticorpale di rigetto.
I materiali più usati sono le leghe metalliche e di titanio, di cromocobalto, immobildeno, e le stesse plastiche come il polietilene o anche le bioceramiche."
E sono proprio le bioceramiche i materiali per le protesi oggi pià usati.
Prof. Pipino: "E' molto importante il consenso del paziente; il chirurgo nel posto di eccellenza sceglie, insieme al paziente, il materiale più compatibile."
L'intervista è andata in onda sul TG5 nell'edizione delle 20:00 del giorno 24 Ottobre 2013.
E' possibile vedere il video sul sito della Mediaset al seguente indirizzo: https://www.video.mediaset.it/video/tg5/full/415935/edizione-ore-08-00-del-24-ottobre.html
L'intervista inizia al minuto 31:22