
La chirurgia ortopedica sta attraversando un cambiamento rivoluzionario grazie all’intelligenza artificiale. Tra i protagonisti di questa innovazione c’è il Professor Gennaro Pipino, responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia III di Villa Erbosa, recentemente intervistato per la rubrica Salute di Gazzetta Active, il nuovo portale de La Gazzetta dello Sport dedicato agli appassionati di sport. L’incontro ha approfondito l’impiego dell’AI nelle protesi di ginocchio, un settore in costante evoluzione che promette di migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Verso un impianto su misura: la combinazione di biomeccanica e tecnologia
Nel corso dell’intervista, il professor Pipino ha illustrato come l’intelligenza artificiale riesca a integrare due principi chiave nella protesizzazione del ginocchio: l’allineamento cinematico e quello meccanico. Tradizionalmente trattati separatamente, questi aspetti presentavano delle limitazioni. Ora, grazie all’AI, è possibile analizzare con estrema precisione la biomeccanica del ginocchio del paziente e individuare il miglior assetto per l’impianto protesico.
"L’AI elabora i dati provenienti da risonanze magnetiche e parametri biomeccanici specifici di ogni paziente, generando un modello personalizzato dell’articolazione. In questo modo, il chirurgo può avvalersi di strumenti di taglio di altissima precisione, garantendo il posizionamento ideale della protesi", ha spiegato il professor Pipino.
Vantaggi concreti per i pazienti
L’adozione dell’intelligenza artificiale in chirurgia protesica non rappresenta solo un progresso tecnologico, ma porta benefici tangibili ai pazienti.
I dati raccolti confermano risultati straordinari: "Alcuni pazienti abbandonano le stampelle dopo soli dieci giorni, mentre altri riescono a camminare senza ausili già dal secondo giorno post-operatorio", ha raccontato il professor Pipino durante l’intervista.
Il futuro della chirurgia ortopedica con l’AI
L’intelligenza artificiale sta trasformando la chirurgia protesica anche grazie alla collaborazione tra specialisti di diversi paesi europei, come Spagna e Croazia. "Più interventi vengono effettuati, più l’AI apprende e affina le strategie di impianto", ha sottolineato il professor Pipino.
Se inizialmente questa tecnologia suscitava scetticismo, oggi i risultati clinici ne dimostrano l’efficacia, attirando l’attenzione di un numero crescente di esperti del settore. "L’AI non sostituirà mai il chirurgo, ma sarà un alleato prezioso per rendere gli interventi sempre più sicuri e precisi", ha concluso il professor Pipino.
Link per leggere l’intervista completa: Protesi di ginocchio con le AI: l'innovazione che cambia la chirurgia ortopedica